Diciamoci la verità: ogni volta che sento qualcuno affermare di essersi messo a dieta, la prima cosa che mi viene detta (soprattutto da chi decide di praticare il “fai da te”) è di aver eliminato pane, pasta e carboidrati in generale. C’è chi sostiene che un consumo regolare di carboidrati faccia ingrassare, peggiori il metabolismo e che addirittura faccia male a chi soffre di diabete. In realtà non c’è nulla di più sbagliato nell’eliminare i carboidrati dalla nostra dieta, anzi l’ideale sarebbe seguire un regime alimentare quanto più possibile vicino alla DIETA MEDITERRANEA.
Ma facciamo chiarezza: che cos’è e come nasce la dieta mediterranea?
Innanzitutto, al concetto di dieta mediterranea si arrivò in seguito ad uno studio scientifico condotto negli anni ’60. In tale studio si andavano ad indagare le abitudini alimentari e l’associazione con malattie cardiovascolari e tumori in 7 paesi del mondo: Grecia, Italia, Jugoslavia, Stati Uniti, Olanda, Giappone e Finlandia. Dai risultati emerse come i paesi del bacino del Mediterraneo avessero un minor rischio di sviluppare queste patologie se confrontati con altri paesi, quali Stati Uniti e Finlandia.
Da qui si arrivò alla formulazione del nome “dieta mediterranea” e nel 2010 l’UNESCO l’ha inserita nella lista dei Patrimoni Culturali Immateriali dell’Umanità, definendola come un vero e proprio stile di vita (il termine “dieta” in greco significa proprio questo) che non solo preveda alimenti di un certo tipo, ma tutto un insieme di tradizioni culturali, convivialità, rituali e modalità di raccolta e produzione dei cibi.
Come in molti sapranno, la piramide alimentare mette in evidenza le principali caratteristiche di questa dieta. Partendo dalla base della piramide possiamo vedere che molta importanza viene attribuita a convivialità, stagionalità e preferenza per i prodotti locali. Va sottolineato come una regolare attività fisica rientri quasi tra i fattori nutrizionali, in quanto in grado di avere importanti effetti benefici sulla salute.
I principi su cui si basa la dieta mediterranea in sè sono i seguenti:
- consumo giornaliero di cereali (pane, pasta, ecc…)
- elevato consumo di alimenti di origine vegetale (frutta, verdura, legumi, frutta secca ecc…)
- olio extravergine di oliva come fonte principale di grassi
- consumo regolare di pesce
- basso consumo di carne, in particolare quella rossa
- moderato consumo di vino
Ulteriori studi condotti negli anni hanno inoltre definito la dieta mediterranea come l’unica in grado di avere un effetto di prevenzione delle patologie croniche (cancro, obesità, malattie cardiovascolari, diabete, invecchiamento).
Perché allora spesso viene snobbata?
In alcuni casi è possibile che ci sia una scarsa conoscenza di che cosa sia la dieta mediterranea in sé, ma in altri casi la diffusione di “diete alla moda” e la voglia di vedere un calo di peso repentino portano a seguire regimi alimentari drastici e spesso associati a gravi conseguenze per la salute. Vari studi hanno dimostrato come diete povere in carboidrati siano ricollegabili ad un maggior rischio di mortalità, in quanto la mancata assunzione degli stessi comporta uno stato di stress fisico che nel lungo tempo determina ricadute negative nell’organismo, sia a livello metabolico che endocrino.
L’equilibrio dell’apporto di carboidrati, proteine e grassi tipico invece della dieta mediterranea e l’elevata presenza di sostanze antiossidanti e antinfiammatorie presenti negli alimenti, contribuiscono ad assicurare il mantenimento dello stato di salute e a prolungare l’aspettativa di vita. È importante perciò, quando si decide di mettersi a dieta, preoccuparsi sì di perdere peso, ma anche di non danneggiare la propria salute seguendo regimi dimagranti scorretti e sbilanciati.