Estate. Periodo di riposo, di meritate vacanze e di… tintarella!
Le raccomandazioni sulle buone pratiche di esposizione al sole le conosciamo tutti:
- evitare le ore più calde della giornata (dalle 11 alle 16)
- utilizzare creme con un’adeguata protezione solare (meglio se 50+)
- bere spesso per mantenere l’idratazione corporea
Ma forse non tutti sanno che esistono dei cibi che possono sensibilizzare alle radiazioni UV.
È il caso degli agrumi quali il pompelmo, il lime, il limone e il bergamotto.
Questi alimenti contengono per natura delle molecole chiamate furanocumarine, prodotte dalla pianta in risposta a stress ambientali e come protezione da microrganismi patogeni per le piante stesse.
Vari studi scientifici hanno dimostrato come le furanocumarine abbiano un’azione fotosensibilizzante per la pelle e come il loro consumo, se seguito dall’esposizione al sole, possa favorire la manifestazione di bruciature e dermatiti, nonché predisporre al tumore della pelle.
Vi ricordate che fino a non molto tempo fa si consigliava di usare il limone sul viso come rimedio per l’acne o per schiarire la pelle? Ecco…tutto il contrario.
Proprio la presenza di furanocumarine in questo agrume infatti ha causato bruciature e manifestazione di macchie scure in chi ha adottato questo metodo fai-da-te, a riprova del fatto che seguire certe mode diffuse tramite il web non va quasi mai bene.
In passato, alcune di queste molecole venivano addirittura utilizzate all’interno di creme abbronzanti per facilitare il processo di abbronzatura, ma a partire dagli anni ’90 invece ne è stato vietato l’uso.
Gli effetti dell’esposizione alle furanocumarine per la salute umana sono complessi e sempre oggetto di studio, ma il buonsenso suggerisce di consumare gli agrumi seguendo la loro stagionalità (mesi autunno – invernali) e di evitarli invece durante i mesi estivi o quando ci esponiamo alle radiazioni UV, come nel caso delle lampade solari.