La serotonina (nome scientifico 5 – idrossitriptamina) anche definita “ormone del buonumore”, è un neurotrasmettitore sintetizzato a partire dall’aminoacido essenziale triptofano. È coinvolta a più livelli in numerose e importanti funzioni biologiche, ad esempio nella regolazione del sistema cardiovascolare, della temperatura corporea, della sessualità e dei comportamenti sociali, nonché del comportamento alimentare. Diverse evidenze scientifiche hanno dimostrato come questo neurotrasmettitore giochi un ruolo rilevante nel controllo della sazietà e del tono dell’umore.
Essendo sintetizzata a partire dal triptofano, appare evidente come una carenza di questo aminoacido attraverso la dieta possa ridurre la biosintesi di serotonina, mentre un’assunzione elevata dello stesso possa invece determinare un aumento della sua produzione.
Sembrerebbe tutto molto semplice ed intuitivo, ma in realtà il meccanismo alla base della produzione di serotonina è molto più complesso. Cerchiamo di spiegarlo meglio!
In qualità di aminoacido essenziale, il triptofano non può essere sintetizzato nel nostro organismo autonomamente, ma deve essere necessariamente introdotto attraverso la dieta.
Quali sono le principali fonti alimentari di triptofano?
È un aminoacido che è possibile ritrovare sia in alimenti di origine animale sia in quelli di origine vegetale. Ne sono ricchi i legumi, la carne, il pesce, i latticini, le uova, il cioccolato, la frutta secca (mandorle, noci, arachidi, pinoli), i cereali integrali e a dosi più moderate si ritrova anche in alcuni tipi di verdure (asparagi, spinaci).
In che modo a partire dal triptofano si arriva alla produzione di serotonina? E come fa quest’ultima a influire sul comportamento alimentare?
Quando consumiamo un pasto ricco di carboidrati aumenta la glicemia nel sangue, a causa del maggior livello di zuccheri in circolo. Questi scatenano la secrezione di insulina, un ormone che facilita l’ingresso dei nutrienti nelle cellule ad eccezione però del triptofano, che invece rimane in circolo. Di conseguenza, la concentrazione di questo aminoacido a livello plasmatico aumenta e ciò facilita il suo ingresso a livello del sistema nervoso centrale. A questo punto, il triptofano verrà utilizzato per la produzione di serotonina, che andrà a determinare senso di sazietà con conseguente interruzione all’ingestione di cibo.
Se mangio solo alimenti ricchi in triptofano ottengo lo stesso risultato?
No. Un pasto ricco di proteine ad esempio non sortisce lo stesso effetto.
Sebbene infatti tali alimenti contengano maggiori quantità di triptofano, contengono però anche altri aminoacidi che, a livello cerebrale, andranno a competere con il triptofano per l’assorbimento, mantenendo quindi nel complesso invariata la quantità di serotonina prodotta.
Un aumento di produzione di serotonina, oltre a regolare l’appetito, riduce l’ansia e determina buon umore, funzionando da vero e proprio antidepressivo.
Detto questo, capiamo ora come mai quando siamo giù di morale aumenti il desiderio di cibi dolci e di cioccolato! È un meccanismo fisiologico che ha il preciso scopo di far aumentare i livelli di serotonina e di darci una sensazione di felicità e benessere quasi immediati.
Attenzione però! Consolarci mangiando dolci e cioccolato non è sempre la scelta migliore, sia per il nostro peso sia per la nostra salute.
Un’alternativa? Fare attività fisica! Anche lo sport infatti aumenta i livelli circolanti di serotonina e contribuisce a farci sentire meglio.
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